|
|
|
|
|
| Tutto
cominciò quando all'età di circa 10 anni (siamo nel 1957), incuriosito
da quella "scatola nera" che emetteva suoni e voci, decisi di
cimentarmi nel suo montaggio: si chiamava "RADIO A GALENA" e dopo aver trovato gli essenziali
componenti... diodo al germanio, cuffia in bachelite ad alta impedenza
etc. etc.. mi misi al lavoro.
Non vi dico le difficoltà che incontrai per fare ciò; comunque la
realizzai e funzionava anche.... , si "sentiva" debolmente solo il I°
programma Rai insieme a quello che oggi chiamiamo QRM oltre ad altri
fruscii di sottofondo, in primis la “frequenza“ di rete!.
La mamma, vedendomi aggeggiare con quei fili intorno alla presa elettrica, preoccupata per quello che facevo disse:
"stai attento Daniele, è pericoloso!."
La rassicurai......., "no stai tranquilla", ( ma come potevo rassicurarla se neanche io non sapevo cosa stavo facendo ?):
incoscienza infantile.
L'anno seguente, (siamo nel 1958), la voglia di capire e vedere
come funzionavano certi apparecchi elettrici era tanta ed a tal
proposito, già leggevo con interesse quelle poche riviste tecniche
dell'epoca, per apprenderne il più possibile. Un pomeriggio dopo aver fatto i compiti di scuola, come di
abitudine, stavo sfogliando una rivista e se non ricordo male, si
chiamava Costruire Diverte, quando un articolo mi colpì:
spiegava e illustrava la costruzione di una radio ricetrasmittente AM, valvolare alimentata a 12 v. cc e quindi portatile!.
Letto in pochi minuti l'articolo e già con il pensiero avevo la "COSA" già fatta e funzionante in mano, HI.
Da quella sera cominciai a contarmi le lire in tasca, perché volevo in tutti modi poter realizzare questo progetto.
Ricordo che nei mesi successivi, quando la mamma mi mandava a
prendere un po' di spesa in pizzicheria, dall'ortolano o dal lattaio,
facevo sempre la cresta sul resto e lei pur sapendo che i soldi non
erano giusti, faceva finta di niente, (mi aveva visto metterli nel
salvadanaio). Con l'aggiunta di una parte della mia paghetta settimanale di 250
lire , trattenenvo quanto bastava per il gelato o la schiacciatina per
merenda ed il rimanente, lo mettevo gelosamente nel salvadanaio di
terracotta.
Questa mia raccolta andò avanti per circa 3 mesi sino a quando decisi di aprirlo, per vedere a quanto ammontava il gruzzolo:
forse mi sarebbe bastato per comprare i componenti necessari per il mio progetto!.
Sulla piazza di Firenze i negozi che vendevono questo tipo di
materiale, che io sapessi erano il "Paoletti Ferrero", che aveva un
piccolo negozio in Via Folco Portinari e la "GBC" nel viale Belfiore. Inforcata la mia fedele Bici Legnano 22, mi recai per primo dal
Paoletti; dietro un piccolo banco, Ferrero con il suo sigaro Toscano in
bocca, mi disse: "vuoi,Valvole,condensatori"?.
Al suo fianco ricordo,
uscito da dietro una tenda divisoria, suo figlio Tiziano conosciuto in
seguito; un po' più grandicello di me, con i pantaloncini corti come i
miei, il quale mi osservò in silenzio con malcelata espressione di
curiosità. Tirata fuori la rivista, mostrai l'elenco del materiale a me
necessario; purtroppo fu solo possibile reperire solo alcuni
componenti, perchè nel negozio si vendeva più che altro materiale
militare surplus e non componentistica, ma io come potevo saperlo?. Allora ripresi la via di casa per andare alla GBC, dato che era sulla strada del ritorno.
Nel negozio vi erano diverse persone e attesi non poco per arrivare al mio turno.
Ricordo che fui servito dal sig. Andrei; la sua tenuta in camice
bianco, lo faceva assomigliare ad un dottore e mi metteva un pò di
soggezione!. Dopo un po', riuscii ad avere tutto quello che mi serviva: potevo iniziare il montaggio!.
Uscito dal negozio felice della circostanza, ritornai a casa impaziente di far vedere la mia "spesa".
Il giorno seguente, iniziai a pianificare il modo con cui dovevo iniziare la mia “Sperimentazione”:
da dove iniziare?, booh!.
Inizialmente avevo le idee confuse, però la volontà e la
determinazione che avevo, mi lanciarono nell'avventura, come dire io ci
provo!.
Non preso da poco sconforto, per prima cosa guardai con attenzione
lo schema elettrico di quello che “AVREI” dovuto costruire.....
Decisi di cominciare a saldare i fili di collegamento degli zoccoli delle valvole a 12v. cc.
Piano piano il tutto cominciava a prendere forma.
Questa situazione si portò avanti per circa un mese e quando si
presentò la decisione di dove e come inscatolare il circuito, dal
momento che tutto era cablato “IN ARIA” volante, proprio non sapevo
cosa fare.
Dopo non pochi dubbi, la mia scelta fu quella di procurarmi dei
pezzi di plastica di cui non ricordo il nome esatto del tipo ( i primi
per l'epoca), con i quali dopo averli tagliati a misura, assemblai il
tutto con della colla giallastra, forse mastice?.
Nei giorni successivi, portai a compimento l'opera:
i due contenitori rettangolari e anche al tatto, non pratici nella presa, avevano preso forma.
Non vedevo l'ora di portare a termine il montaggio, perchè ero impaziente di sapere se tutto ciò avrebbe funzionato!.
Finalmente il pomeriggio del sabato di quella settimana, collegai
l'alimentazione a 12v composta da 3 batterie piatte Superpila da 4,5
volt collegate in serie, (13,5v. per essere precisi).
Appena data l'alimentazione, gli apparecchi emisero dei forti ronzii per me allora inspiegabili......
Preso uno dei due apparecchi, pigiai il pulsante di tx e subito dall'altro apparecchio uscì un fischio stridulo.
Provai allora a parlare davanti al microfono e.... si!, sentivo la mia voce insieme al fischio, uscire dall'altoparlante:
ERO RIUSCITO NELLA MIA OPERA?!
Dalla gioia per il successo, intorno a me non c'era niente, vedevo e sentivo solo la mia creatura.
Non mancai la sera di mostrare ai miei familiari la costruzione.
Vieni, Marconi.... esclamò mio fratello maggiore; forse lo diceva per invidia????.
Oggi con il senno di poi, debbo dire di sì.
Nei giorni successivi concordai con un mio amico, anche lui
appassionato di queste cose, di poter collaudare all'aperto gli
apparecchi, per vederne le possibilità trasmissive.
Detto fatto io, davanti al marciapiede di casa, lui, l'amico
Sergio, in fondo alla strada dove abitavo, diciamo a circa 100 metri
dietro l'angolo del palazzo.
Si, anche in quella condizione funzionavano, ma dovevo capire perchè era più il rumore ricevuto che la nostra voce.
In seguito risolsi il problema, anche dopo aver avuto un consiglio da uno “grande”:
dovevo cambiare il contenitore e mettere il tutto in uno analogo, però metallico collegandolo a "massa".
Questo per me, fu un giocattolo per molto tempo usato e poi come tale, misi lì da una parte inusato, ma conservato gelosamente.
Siamo nel giugno 1966 ed un giorno,venne a farmi visita mio cugino
Alfredo; anche lui era interessato all'elettrotecnica e sapendo quello
che io avevo fatto anni prima, mi chiese se gli potevo prestare i
trasmettitori, se ancora li avessi avuti.
Non avendo niente in contrario, acconsentii, però alla condizione di stare attento e non
guastarli.....
Purtroppo, nei giorni della tragica alluvione di Firenze del 4
Novembre dello stesso anno, andarono irrimediabilmente perduti, dato
che mio cugino ne era ancora in possesso.
Abitava nel centro storico in via Dei Neri (al pianterreno) e dopo
aver avuto 4 metri di acqua in casa, lascio a voi la conclusione!.
Qui finisce la breve sintesi del racconto della mia primordiale ed attuale passione radio.
Grazie per il tempo che avete voluto dedicarmi per la lettura.
Con tanti 73 & 88, a risentirci in frequenza.
**************************************************
ENGLISH VERSION
It
all began when at the age of about 10 years (we are in1957), intrigued
by the "black box" that emits sounds and voices, I decided to
try their hand in its editing:
was called "A RADIO GALENA" and having found the essential
components ... germanium diode, Bakelite headphones in high-impedance
etc. etc. .. I put to work.
I am not telling you the difficulties met by doing so, however build and
also worked .... , It "felt" only slightly the first program
Radio national along with what we call today as well as other QRM hiss
in the background, especially the "frequency" network!.
The mother, saw the contraption with wire around the socket, worried
about what was said:
"beware Daniele, is dangerous!."
The reassure ......., "no you're quiet," (but how could
reassure you if I do not even know what I was doing?)
unconscious child.
The following year, (we are in 1958), the desire to understand and see
how they worked was some electrical appliances and so much in this
respect, already read with interest the few technical journals of the
time, to learn as much as possible.
One afternoon after the duties of school, as usual, I was leafing
through a magazine and if I remember correctly, was called Building fun,
when an article struck me:
explained and illustrated the construction of an AM radio receiver, tube
fed to 12 v. cc and so portable!.
Read this article a few minutes and already I was thinking "WHAT"
already made and working in hand, HI.
From that night I started to count the pounds in your pocket, because I
wanted to in all ways to accomplish this project.
I remember that in the months ahead, when my mother sent me to take a
while 'spending to grocery store or the milkman, I was always on the
crest and you rest knowing that the money was not right, he pretended
nothing, (I saw them in the box).
With the addition of a part of my weekly pocket money of 250 pounds,
enough for ice cream or sweet for snack and the rest, put it in piggy
jealously terracotta.
My collection went on for about 3 months until I decided to open it to
see what was the hoard:
maybe I'd have enough to buy the components needed for my project!.
On the square in Florence shops sell that this type of material that I
knew were the Ms. "Paoletti Ferrero, who had a small shop to raod
Folco Portinari, and the" GBC " to avenue Belfiore.
Whit my faithful bike Legnano 22, I went first by Ms. Paoletti and
behind a small desk, Ferrero with his Toscano cigar in mouth, which told
me:
"you want, valves, capacitors?" I remember at his side,
emerged from behind a curtain dividing his son Tiziano known thereafter;
somewhat 'more children than me, with shorts like mine, whom I observed
in with ill silence expression of curiosity.
Pulled out the magazine, showed the list of material I needed,
unfortunately it was only possible to find only certain components,
because the store is selling more than other material and non-military
surplus components, but how could I know?.
Then resumed the way home to go to the GBC, as it was on the way back.
In the shop there were several people and not just expected to get to my
turn.
I remember that I was served by Mr. Andrei, his estate in white coat,
made him resemble a doctor and gave me a little embarrassment!.
After a while ', I managed to have everything that I needed: I could
start assembling!.
Came from the store happy occasion, I returned home eager to see my
"spending".
The next day, I started to plan the way I had to start my "testing":
where to start?, booh!.
Initially I was confused ideas, but the will and determination I had, I
started the adventure, as I say we try!.
Do not take just discomfort, first watched carefully the schematic of
what "I would" have to build .....
I decided to start soldering the wires connecting the base of the valves
12v. cc.
Slowly it began to take shape.
This situation is brought forward for about a month and when presented
to the decision of where and how the circuit box, because everything was
wired "ON AIR" steering wheel, just did not know what to do.
After many doubts, my choice was to procure pieces of plastic do not
remember the exact name of the type (for the first time), with whom
after cut to size, I assembly everything with glue yellowish perhaps
mastic?.
In the days that followed, brought to completion the work:
the two rectangular containers and also to touch, not practical in the
outlet, had taken shape.
Do not see the time to complete the assembly, because I was impatient to
know if everything would have worked!.
Finally the afternoon of Saturday of that week, collegae feeding a 12v
battery consists of 3 flat battery dry from 4.5 volts connected in
series, (see 13.5 to be precise).
Recently given the power, equipment issued strong hum inexplicable to me
then ......
Taken one of two units, press the button and immediately the other tx
unit came a squeaky whistle.
Then I tried to speak in front of the microphone and ... Yes!, I felt my
voice along with the whistle, exit from speaker:
SUCCESSFUL IN MY WORK!
From the joy of success, around me there was nothing, only saw and felt
my creature.
Not missins the evening to show to my family construction.
As Guglielmo Marconi .... exclaimed my brother, maybe said to envy ????.
Today, with hindsight, I must say yes.
In the days following agree with my friend, who was also passionate
about these things, you can test out the equipment, to see the
possibilities transmission.
That made me, the sidewalk in front of the house, he, his friend Sergio,
down the street where I lived, say some 100 meters around the corner of
the building.
It even worked in that position, but I had to understand because it was
the noise that received our voice.
Later solved the problem, even after having had a tip from a "great":
I had to change the container and put all in a similar, though metal
connecting to "ground".
This for me was a toy for a long time and then used as such, put there
by a party inuse, but jealously preserved.
We are in June 1966 and one day, came to visit me my cousin Alfredo, he
was interested to electricity
and
knowing what I had done years before, asked me if I could provide the
transmitters, even if I had had them.
Not having anything to the contrary, you agree, though the condition to
be careful and not break.
Unfortunately, in the days of the tragic flood in Florence on November 4
of that year, were irretrievably lost, since my cousin was still in
possession.
Lived in the historic center of Blacks in (ground floor) and having had
4 meters of water in the house, I leave the conclusion to you!.
Here ends the brief summary of the story of my primary passion and
current radio.
Thanks for the time that you wanted to devote myself to read.
With many 73 & 88, to suffer in frequency.
|
|
|
|
|
|
|